Il covid ammacca l’ASO ma non l’abbatte. La società organizzatrice di alcuni degli eventi sportivi più importanti al mondo, tra cui il Tour de France e la Vuelta a España, si è vista indebolita dalla pandemia ma il suo modello di business, incentrato prevalentemente sui diritti tv, non ne ha risentito particolarmente. Come riportato da 2Playbook, il colosso francese ha visto diminuire il proprio fatturato del 18,5% a causa delle restrizioni ma, dipendendo solo in minima parte dalla vendita di biglietti – al contrario di quanto accade nel calcio per esempio – il suo stato di salute non è mai stato in forte dubbio, potendo così superare un momento per molti difficile.
Sicuramente sono stati necessari ingenti sforzi di pianificazione logistica, visto lo slittamento e la riprogrammazione di tutti gli eventi sportivi – si veda il Tour de France inedito ad ottobre – ma ASO è riuscita anche nel complesso a ridurre le proprie spese del 24,2%, corrispondenti a ben 137,7 milioni di euro. Il Tour d’autunno e la Vuelta, che iniziò subito dopo, hanno infatti garantito all’ente francese utili rispettivamente di 11,2 e 5,2 milioni di euro, con la corsa iberica che ha potuto usufruire di una situazione particolare dovuta alla cancellazione della grande partenza e alle tappe in meno.
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